Della serie “Roma in versi” della poetessa Elisabetta Di Iaconi, oggi pubblichiamo alcuni suoi versi in romanesco.
Viva er Tevere nostro!
Fiume core fanello e fumantino,
quann’è sorgente e scenne a scapicollo,
prima d’arifiatà lungo er cammino
e d’infilasse sotto a Ponte Mollo.
Così com’è inquinato è sempre bionno.
Pacioso imperatore de la storia,
ha rigalato Roma a tutto er monno
e ciaricconta ancora la memoria
de quela civirtà ch’è ‘no sprennore.
Mo se struscia a li ponti piano piano
e straporta li parpiti der còre
de tutto quanto er popolo romano.
Traduzione in lingua:
Il Tevere corre giovane e dispettoso,/ quando è in forma di sorgente e corre velocissimo,/ prima di calmarsi lungo il tragitto/ e di passare sotto Ponte Milvio./ Pur essendo inquinato è sempre biondo./ Tranquillo imperatore della storia,/ ha donato Roma a tutto il mondo/ e ci narra ancora il ricordo/ di quella civiltà che è uno splendore./ Adesso si strofina ai ponti piano piano/ e trasporta i palpiti del cuore/ di tutto il popolo romano.

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